Tu Fawning: “Anchor”
Non ho mai disprezzato il concetto di videoclip e, al contrario, ritengo che talvolta questo strumento promozionale arricchisca il brano che accompagna, creando interessanti ibridi. A mio avviso, gli aspetti musicali e visuali andrebbero sempre valutati assieme, come se non si stesse godendo una canzone o un mini-film bensì una terza forma di espressione/comunicazione artistica. Mi fa piacere presentarne qualcuno in cui i due elementi si incontrano in modo particolarmente felice.
Singolo apripista di A Monument, secondo album della band americana edito nella primavera del 2012, Anchor è un pezzo dove minimalismo e solennità si sposano in un intreccio di trame assimilabili alla new wave ed echi folk. Diretto da Judah Switzer, con i quattro Tu Fawning come protagonisti, il videoclip è stato girato sulla costa dell’Oceano Pacifico, nei dintorni della Portland che al gruppo ha dato i natali.
“Così parlò Zarathustra.
Friedrich Wilhelm Nietzsche.
– Tutte le cose, sui piedi del caso, preferiscono danzare –
“ È davvero benedizione, non blasfemia, quando insegno: «su tutte quante le cose sta il cielo caso, il cielo innocenza, il cielo accidente, il cielo tracotanza».
‹Per caso› – questa è la più antica nobiltà del mondo, che io ho restituito a tutte le cose, io le ho redente dall’asservimento allo scopo.
Questa libertà e serenità celeste io l’ho posta come azzurra campana su tutte le cose, quando insegnai che, sopra di loro e per mezzo di loro, non vi è una ‹volontà eterna› che – voglia.
Al posto di quella volontà, io misi questa tracotanza e questa follia, quando insegnai: «in ogni cosa soltanto questo è impossibile: razionalità!».
Un ‹poco› di ragione, certo, un germe di saggezza, sparso tra stella e stella, – questo fermento si trova mescolato a tutte le cose: ma proprio per…
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